Questo articolo l'avevo scritto attorno a Giugno, ma dato che non avevo ancora costruito questo sito non avevo modo di pubblicarlo. Non è uno dei miei articoli preferiti, manca molta personalità nella scrittura, ma ci tenevo a condividerlo! L'articolo non è un riassunto dei contenuti di 3D worker's island. Consiglio davvero di "giocarlo" (non so bene come dirlo dato che non è né un gioco né solo una lettura) in ogni caso. Lascio qua il link della pagina di itch.io è comunque una storia di un'ora, non è affatto pesante.
Tony Domenico nell’ambito della cultura di internet non è affatto uno sconosciuto. Nel 2017 la sua serie di video su YouTube “Petscop” aveva già ottenuto un enorme seguito, grazie alla sua immersività e ai suoi temi profondi di abuso e di trauma.
Alla conclusione di Petscop nel 2019, la domanda che teneva in sospeso i fan era una sola: che cosa avrebbe fatto Tony Domenico dopo aver rilasciato una serie di tale portata. Il 25 Ottobre del 2024 arrivò la risposta, sotto forma di una breve storia Horror chiamata “3d workers island”.
3d workers island, che da qui in poi chiamerò 3dwi.scr per semplicità, è una storia costruita tramite una serie di screenshot. Questi screenshot, provenienti da vari forum, girano attorno a un salvaschermo chiamato appunto “3d workers island”.
Il salvaschermo, uscito nel 1999, sarebbe in grado di catturare l’attenzione di chi lo usa in modo ipnotico. Molti sui forum affermano di aver messo il salvaschermo su ogni computer delle proprie abitazioni, o di aver fatto girare 3dwi.scr su interi laboratori di informatica.
Il contenuto del salvaschermo è invece molto meno sinistro. Si possono vedere un totale di 6 personaggi: Pat, Rebecca, Joe, Amber, Holland e Grace; che girano per una piccola isola e si impegnano in varie azioni casuali per passare il tempo.
La storia è costruita sulle varie testimonianze di questo salvaschermo, intervallate da scene dello stesso. Le scene sono sconclusionate ed è difficile trovare un significato di primo acchito.
Uno screenshot presenta una prima chiave di lettura della bizzarra narrativa. Questo screenshot proviene da un sito di geocities chiamato “computer-philosophy”: è scritto in un inglese sgrammaticato, e concetti che vuole esprimere sono vaghi, però alcune frasi offrono la possibilità di qualche interessante riflessione.
La pagina per esempio dice “le finestre sono anche più spaventose quando sei tu a guardare al loro interno (...) Chiaramente lo schermo della TV è una finestra che dà sulla finzione e non sulla realtà. L’unico schermo che dà sulla realtà è quello attraverso il quale abbiamo guardato da bambini e dal quale non possiamo girarci”. La finestra, in questo caso lo schermo, mostra sempre una finzione. Vedere da una finestra presuppone una distanza, e la finestra mostra solo una parte della realtà con cui ci mette in comunicazione. Quando una persona legge i vari forum, e legge quello che le persone dicono su 3dwi.scr, nota che tutti hanno avuto esperienze diverse. Alcuni vedono nelle azioni dei personaggi qualcosa di carino e intrattenente, altri vedono una trama sinistra di violenza tra i vari abitanti dell’isola.
La storia inoltre è volta a suggestionare il lettore verso varie interpretazioni. In un momento leggi che Amber viene maltrattata dagli altri dell’isola, quello dopo Pat sembra spingerla contro il muro della casa. Le azioni dei personaggi sono così anonime e indecifrabili che l’impressione che lasciano è determinata da quello che una persona gli attribuisce.
Man mano che il lettore procede nel racconto, egli viene a contatto con una particolare teoria che alcuni utenti sembrano aver costruito. La teoria vuole, come già citato, che Amber, la bambina dalla maglia rosa del salvaschermo, venga regolarmente maltrattata e attaccata con violenza dagli altri abitanti dell’isola. Ogni azione casuale che lo spettatore osserva diventa così prova di quella teoria, sia per i personaggi della storia che per noi fruitori: un utente dice “ancora prima che iniziassi a vedere la roba violenta, vedevo il modo in cui Amber veniva trattata dagli altri, vedevo la sua stanchezza, vedevo i suoi subdoli messaggi”. Diventa da lì difficile al lettore non notare qualcosa di strano nel salvaschermo, come se l’innocenza di quell’isola fosse stata rapidamente strappata dal dubbio che non ci si può fidare delle apparenze. Anche chi legge la storia inizia a vedere quella stanchezza e quei subdoli messaggi, diventando suscettibile ad ogni narrazione che gli viene presentata.
Nulla però accade veramente. Alcuni post di forum parlano di misteriose apparizioni e eventi fuori dal normale, ma il lettore non vede mai niente del genere. La domanda che a questo punto 3dwi.scr si pone diventa molto più interessante: perché noi troviamo questi pattern? Che cosa ci porta anche solo a credere in quello che le persone sui forum dicono?
Riporterei qui un’altra citazione da computer-philosophy che dice “portiamo il dentro nel fuori”.
Quando abbiamo delle informazioni sulle persone che lasciano commenti nei forum possiamo notare che la barriera tra la loro vita personale e 3dwi.scr si rompe nelle loro interpretazioni. Il gestore di un forum che tratta in particolare della teoria su Amber per esempio introduce il suo forum parlando di un gioco che faceva con suo fratello: i due vivevano vicino a un signore con due figli, e spesso immaginavano che quei figli vivessero la loro stessa infanzia traumatica. Questo permetteva ai due fratelli di legare sul proprio vissuto, tenendo sempre un distacco da quel trauma. La creatrice di un altro forum, invece dedicato a osannare il salvaschermo, dice di identificarsi in Pat e di vedere in Amber e Holland le sue due figlie.
Ognuno quindi vede in 3dwi.scr un pezzo di sé, anche se la natura del salvaschermo è assolutamente casuale. Lo stesso lettore finisce con il portare il proprio vissuto nella sua interpretazione del salvaschermo, dando ulteriormente significato a quel “portiamo il dentro nel fuori”.
3d workers’ island è quindi un’opera metanarrativa. Una “cosa”, così ha deciso di definirla Tony Domenico, che sfida le nostre assunzioni sulla percezione e che ci porta a riflettere sulla nostra realtà interiore in relazione a quella esteriore. Forse è vero che non esiste realtà senza interpretazione e quello che mostra 3dwi.scr è il fatto che il nostro vissuto spesso si impone su ogni media con cui entriamo in contatto.